L’optometria è una professione non medica fondata su conoscenze fisiche, biologiche e psicologiche.

Ha come obiettivo la quantificazione ed il trattamento dei difetti visivi con mezzi ottico-fisici ed il miglioramento delle funzioni visive con tecniche non-mediche, escludendo cioè l’uso di farmaci e di interventi chirurgici.

Gli operatori sono quindi esperti della visione e delle disfunzioni della funzione visiva fra cui la miopia, la presbiopia, l’astigmatismo e l’ipermetropia.

Non solo optometria…

Il ruolo dell’optometrista, se pur essenziale in alcune circostanze, non prescinde il più delle volte un’attenta gestione interdisciplinare del caso. Come si è già visto infatti l’esame optometrico nel nostro Paese non può e non deve sostiutuirsi ad una valutazione sul piano medico, motivo per cui restano fortemente raccomandati i controlli periodici presso l’oftalmologo.

Nell’ottica della cogestione interdisciplinare si rimanda poi alla pagina dedicata in cui sono elencate le principali figure professionali che esercitano la loro attività nel campo della visione.

Che cosa fa l’optometrista?

L’optometrista si occupa di diversi aspetti:

La determinazione e la valutazione dello stato refrattivo dell’occhio ed altre condizioni fisiologiche e funzionali necessarie alla visione;

  • Il riconoscimento di anomalie della visione binoculare ed in alcuni casi specifici del trattamento degli stessi;
  • La determinazione dei parametri ottici e delle idonee misure correttive;
  • La selezione, il progetto, la fornitura e l’adattamento degli ausili ottici;
  • La preservazione, il mantenimento, la protezione, l’aumento ed il miglioramento delle performance visive.

In altri Paesi europei, ma non in Italia, la professione dell’optometrista si estende anche alla diagnosi e alla terapia di alcune patologie anche per mezzo di farmaci, pur non essendo comunque considerati parte della categoria medica.